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Quanto contano i valori, la visione del mondo e le scelte personali nella ricerca scientificaquando questa si intreccia con la guerra o con finanziamenti legati al militare? Ci piace partireda una domanda che, provocatoriamente, sottolinea il posizionamento di chi fa ricerca rispettoa una presunta neutralità della scienza. E ci piace riflettere attraverso figure di scienziate cheprima di noi si sono interrogate sullo stesso tema e, prendendo posizione, ci offrono deiriferimenti per il nostro agire.“La scienza deve avere come obbiettivo la felicità e la pace tra le persone”. Queste le paroledi Katsuko Saruhashi, fisica giapponese nata nel 1920.La scienziata non esiterà mai a prendere posizione contro la ricerca per scopi militari e controil nucleare. Intuendo da subito le gravi conseguenze degli armamenti nucleari, decide didedicare la sua attività di ricerca allo studio del loro impatto sull’ambiente e la salute. Grazie auna tecnica di misura molto accurata riesce a quantificare l’entità delle ricadute radioattivedovute ai test delle bombe a idrogeno. Il suo messaggio è chiaro: le conseguenze degliesperimenti sono pesanti anche per gli umani. Saruhashi non si limita a comunicare i suoirisultati all’interno della comunità scientifica. Negli anni diventerà in Giappone e nel mondo lavoce scientifica dei movimenti antinucleari, composti in gran parte da donne e madri. Riusciràa stimolare la discussione politica sull’opportunità di condurre i test a livello mondiale.Saruhashi non è l’unica scienziata a compiere delle scelte. Altri, altre lo hanno fattomuovendosi in ambiti e contesti diversi, con visioni differenti, ma con la convinzione condivisache la ricerca scientifica è fatta di scelte personali.Oggi, quando la minaccia di un conflitto globale è tornata ad aleggiare, la denuncia della pacesembra visionaria, ma forse è proprio di questo che abbiamo bisogno.Per approfondire:Scienziate visionarie. 10 storie di impegno per l’ambiente e la salute. Cristina Mangia eSabrina Presto 2024, Edizioni DedaloLa pace è una denuncia visionaria, Prisma, 68, novembre 2024, pag. 68
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